PACE DEL MELA. Una lettera minatoria, l’ennesima, è stata recapitata, tramite posta a casa del consigliere comunale di Pace del Mela Angela Bianchetti, nota per le sue appassionate battaglie ambientaliste. Rispetto alle precedenti, tuttavia, il tono è molto più pesante e perentorio: contiene, infatti, esplicite minacce di morte. La lettera, non firmata, è scritta in dialetto siciliano, e fa precisi riferimenti all’attività politica di controllo dell’attività dell’attuale amministrazione comunale di Pace del Mela, portata avanti da bianchetti. «L’autore (o gli autori) – silegge in una nota del consigliere – vorrebbe intimare alla sottoscritta il silenzio su ciò che avviene nel Comune sopra citato ed all’interno del suo Palazzo Municipale, imporle di non portare più avanti le sue battaglie di civiltà, legalità e trasparenza». Bianchetti ha immediatamente sporto querela presso la Stazione dei Carabinieri del menzionato ente locale. Non è la prima volta che la sottoscritta viene presa di mira. Infatti, già all’indomani della sua elezione, le è stata fatta trovare, sul parabrezza della sua auto, una busta contenente proiettili. E poi, ancora altri atti intimidatori e lettere minatorie. «La sottoscritta depreca la pesante intimidazione di classico stampo mafioso che, come tale, non è rivolta soltanto a lei ma a tutta la società civile –scrive – Il diritto di espressione e di pensiero, nel rispetto della legge, rappresenta l’aspetto più rilevante del principio di libertà. Libertà che, tuttavia, secondo alcuni dovrebbe essere soltanto di una parte politica». Il consigliere ribadisce che le lettere minatorie «rafforzano la sua determinazione nell’attività politica di pretesa di legittimità, trasparenza, efficacia ed efficienza nella gestione della cosa pubblica, la sua scelta di opporsi decisamente e democraticamente a qualsiasi sistema oggetto di possibili infiltrazioni mafiose, la sua risolutezza nella difesa dei diritti inviolabili delle persone. Non è intenzione della sottoscritta fare congetture o giungere a conclusioni affrettate. Tuttavia, un fatto è certo e difficilmente smentibile: il confronto e la diversità di opinioni nel comune di Pace del Mela molto spesso non sono accettati e prevale la logica di non disturbare il guidatore, ossia l’amministrazione, a prescindere dalla bontà o meno delle scelte. Atteggiamento, questo, che però non può essere immune da critiche, sia perché blocca la possibilità delle persone di esprimere civilmente le proprie opinioni, sia perché non porta nulla di buono allo sviluppo del territorio e degli abitanti che vi vivono». Il primo a solidarizzare con una nota è stato il deputato del M5S Francesco D’Uva. «Esprimo la mia vicinanza ad una donna che, fin dal suo insediamento, ha portato avanti battaglie di civiltà, legalità e trasparenza, non retrocedendo mai dinnanzi a minacce di alcun genere. Mi auguro, al contempo, che le Forze dell’Ordine possano far luce su questi vili atti intimidatori il prima possibile», ha detto D’Uva.