Roberto Mellina, ex capogruppo del Pdl, abbandona il progetto di una coalizione che guardi esclusivamente al centrodestra e abbraccia un progetto civico che potrebbe vedere come candidato a sindaco il medico Carmelo Formica. Formica nel comunicato diffuso dal politico non viene citato, ma è certo che assieme al “collega” Massimo Bagli, stanno costruendo, mattone dopo mattone, un progetto che si sta rivelando abastanza solido. «Il progetto sulle amministrative che, insieme a tanti amici, sto portando avanti ha come principale obiettivo quello di creare una squadra di volenterosi che investano il proprio impegno per il bene della città, ribadisco… non vogliamo un sindaco, ma una “Squadra”, perché a differenza di altri, nel nostro progetto, non vi sono manie di protagonismo ed interessi personali, ma la voglia di collaborare nella consapevolezza che solo dalla partecipazione di tanti possa crearsi un progetto vincente per una Milazzo migliore. La nostra idea di governo della città non ha una collocazione ne destra ne a sinistra, ma abbiamo l’ambizione di creare una convergenza civica, nella quale chiunque si voglia spendere per la crescita della nostra cittadina sarà bene accetto… perché la tassazione comunale alle stelle, il centro cittadino deserto, l’abbandono della piana di Milazzo, sono problematiche che investono quotidianamente “tutti” i cittadini milazzesi, qualunque sia il loro orientamento politico. Non è più il tempo delle decisioni calate dall’alto, il passato ci è servito per capire che le segreterie politiche devono rimanere fuori dalle scelte territoriali».

Roberto Mellina

Mellina lancia frecciatine ai competitor più agguerriti. «Oggi la nostra città non ha bisogno della lotta, all’interno del partito democratico, per la candidatura tra Carmelo Pino e Giovanni Formica – sostiene –  perché entrambi sono figli della politica sbagliata che a fatto cadere Milazzo nel baratro. Gli ultimi anni sono stati caratterizzati dallo scontro, dall’odio, dalla vendetta, mentre il nostro paese cadeva a fondo per merito di una classe politica disinteressata delle problematiche cittadine. Credo di avere dimostrato (al contrario di altri) che le ambizioni personali devono essere secondarie rispetto alla possibilità di creare un progetto di buon governo della città, oggi occorre un atto di responsabilità da parte di chi vuole il bene del nostro paese».