il Meetup M5s di Milazzo inaugura il 2015 con un attacco alle industrie. Cambiando una rotta che nel 2014 sembrava più propositiva e meno “corsara”, il movimento «raccogliendo le istanze e le rimostranze di numerosi cittadini…intende dar voce a tutti i cittadini che constano palesemente che questa classe politica del partito unico ha bucato le nostre tasche, distrutto i nostri sogni e massacrato il nostro ambiente». il riferimento è in particolare al «modello di raffinazione del petrolio». La nota dei “grillini” di Milazzo  cita dati resi noti nel corso di un dibattito alla presenza del presidente della Commissione Ambiente all’Ars Giampiero Trizzino, portavoce del Movimento 5 Stelle, dal titolo “Milazzo Valle del Mela: un’insostenibile idea di sviluppo”.

«Ebbene – si legge nel comunicato – salta fuori una cosa risaputa e cioè, che l’unico modo di difendere i posti di lavoro e’ quello di chiudere col vecchio sistema di raffinazione e passare alla bonifica dei luoghi ed alla riconversione a impatto zero. in tre anni in italia (sempre secondo l’Unione Petrolifera), il settore petrolifero ha perso 4 milioni di euro, mentre dal 2009 i milioni persi sono 7. Dal 2009 a oggi le grandi raffinerie si sono ridotte da 16 a 12 e da qui, a due tre anni, continuando di questo passo, sara’ necessario chiudere altre 4 grandi raffinerie in italia. Ma il governo e i partiti che lo appoggiano che fanno?Approvano lo Sblocca italia!!!». Nella nota si contesta “l’accordo” siglato dal governatore Rosario Crocetta con l’Eni per le trivellazioni nel mare siciliano. «l nostro non è un documento elettorale – sostengono –  non vi stiamo chiedendo il voto, stiamo chiedendo un aiuto al vostro pensiero – conclude testualmente – chiudete gli occhi per un attimo e guardate il mar di Ponente o la Baia del Tono a Milazzo, come non piangerebbe il cuore nel vederle nere di petrolio. Basta con i ricatti del lavoro alziamo la testa e risorgiamo a nuova vita, prendiamo coraggio e mandiamo a casa chi vuole negare a noi e ai nostri figli di vivere una vita normale e dignitosa».