Sarà il regista Salvatore Presti a sfidare l’avvocato Giovanni Formica alle primarie che dovranno sancire il candidato a sindaco di Milazzo targato Pd. Il nome è stato svelato stamattina nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta davanti a giornalisti e addetti ai lavori tra cui Giovanni Mangano, esonente dei 5 Stelle, e lo sfidante Formica. Accanto a Presti i suoi principali sostenitori: Antonio Napoli, fondatore dell’assocazione Big Bang Milazzo di area renziana e Pina Miceli, rappresentante area Civati. Ancora non è stata fissata la data delle primarie ma i protagonisti sono scesi in campo.

salvatore Presti

«Rappresento un gruppo di lavoro e ricerca, sono il terminale anche se nella vita faccio il regista, una figura sottotraccia che lavora dietro le quinte. Ma ad una richiesta del genere non potevo sottrarmi – ha esordito Salvatore Presti che molti ricordano come direttore artistico del Milazzo Film Festival –  Non sono di Milazzo ma ho scelto Milazzo perché la vita mi ha portato qui e per delle immagini che ho dentro di questa città. Alla proposta del PD ho pensato di lasciar perdere le modalità di distruzione del sistema, come proposto dai 5 Stelle, per pensare alla costruzione, una scelta obbligata per chi vive e ama Milazzo. Le primarie restano uno strumento di democrazia vera, non a caso non ne ricordo una proposta dal centro-destra. Questo perché il PD è un partito plurale. Non bisogna però essere autoreferenziali ma serve ascoltare a fondo per capire i problemi dei cittadini. Lavoriamo da tempo a un progetto politico: non ci interessano le lotte individualiste ma serve gioco di squadre per arrivare ad avere una città civile, perché la normalità a Milazzo sembra essere un’eccezione. Vogliamo trasparenza e il bilancio partecipato perché nessun cittadino ha capito niente di questo dissesto. La disoccupazione è alle stelle, i figli emigrano, gli anziani sono trascurati nonostante il tesoro d’esperienza che costituiscono per la comunità. Sul turismo ci sarebbe da parlare per ore. Bisogna domandarsi: verresti in vacanza a Milazzo? E se si, ci torneresti? Non possiam più essere solo la porta delle Eolie, è limitante: serve al più presto un tavolo di servizi con tutti gli addetti interessati. Il rapporto con l’industria deve essere serio, dialogico e paritario, anche qui con un tavolo, permanente, perché per la storia del petrolio prima o poi arriverà la conversione. Non ci interessa scambiare la nostra salute con 4 posti di lavoro ma dobbiam sapere cosa mangiamo, beviamo e respiriamo. Sulla gestione dei rifiuti penso a quei comuni in Sicilia che sono già arrivati alla differenziata porta a porta, con sanzioni per chi non la fa. A Milazzo i politici non pensano alla programmazione ma alle emergenze: io direi di dividere a metà la giornata, dedicando il giusto tempo a entrambe le cose. Son tanti i problemi di Milazzo, una città che deve recuperare una comunità educata: verde e arredi urbani, piano regolatore, sport, porto, ospedali, periferia, viabilità, politiche energetiche, connettività, politiche scolastiche. Noi siamo quelli che vedete, non rappresentiamo cordate di potere o lobby. Mi metto a disposizione per questa squadra che ha creduto in me. Il giudizio politico di questa amministrazione è negativo tanto che i dirigenti di partito hanno votato contro l’eventuale presenza di un candidato legato proprio all’attuale amministrazione”. Pina Miceli svela perchè è stato scelto Presti. «C’è la necessità di ricostruire un tessuto culturale e sociale – ha detto Pina Miceli –  La disillusione nei confronti della politica è arrivata a tassi altissimi e per questo vogliam offrire una politica di qualità e competenza. All’interno del Pd Milazzese, che ha vissuto grandi momenti di divisione e incomunicabilità, grazie al supporto della segreteria regionale, abbiam ricostruito un insieme di regole entro le quali muoverci, tra le quali l’uso delle primarie per individuare il candidato sindaco. Una scelta ideale perché trasparente. Abbiamo individuato in Salvatore Presti la persona ideale per questo percorso. Non è un progetto intorno al leader come spesso accade a livello nazionale ma il contrario, il tutto nato dalla convergenza delle due aree (renziani e civatiani) già nell’iniziativa chiamata “Cantieri 2015″. Qualcuno mi faceva notare come potessero stare insieme queste due parti. Sembra una scelta contraddittoria ma non è così perché non pensiamo debbano esistere compartimenti stagni all’interno dello stesso partito. Nella specificità del territorio milazzese abbiam trovato affinità nella ricerca di innovazione e metodi per la classe dirigente locale”.  Infine Antonio Napoli (Big Bang): “Le Primarie devono essere una festa democratica all’interno di un partito dove tutti vogliam fare gol e al massimo possono cambiare i moduli, io posso scegliere il 4-4-2 e tu il 4-3-3. Su alcuni grandi temi tutte le aree del partito milazzese hanno le stesse idee. Al momento Salvo è conosciuto più nel mondo della cultura ma non sarà un problema: è stato scelto in una logica di squadra per un progetto a lungo termine».

SEBASTIAN DONZELLA