LA LETTERA. La dedica di una via al colonnello Ferdinando Beneventano del Bosco, la cui cerimonia è stata fissata dall’amministrazione Pino, venerdì 13 dicembre, non trova tutti d’accordo. A scrivere ad Oggi Milazzo Francesco Atanasio, consigliere nazionale dell’Istituto del Nastro azzurro fra Decorati al valor militare e David Truscello. Ecco il testo:

Beneventano del bosco

Caro Direttore, la notizia della dedicazione di una via di Milazzo al col. Ferdinando Beneventano del Bosco quando siamo alla vigilia delle celebrazioni del centenario della Grande Guerra non può che sorprendere: non si intuiscono le ragioni di opportunità di “celebrare” un personaggio non milazzese e legato a Milazzo solo da un episodio militare. La nostra città è e rimarrà sempre legata al contrario alla memoria di Luigi Rizzo, eroe a tutto tondo della Marina Militare, che ancor oggi celebra la sua festa il 10 giugno, anniversario della sua impresa di Premuda. Sono ben 50.000 i Caduti siciliani nella Prima Guerra Mondiale e 10.000 quelli decorati al valor militare: i loro nomi, spesso obliati anche se insigniti come Rizzo della Medaglia d’Oro al Valor Militare, si ricollegano a quelli dei Siciliani accorsi sui campi delle guerre risorgimentali: per tutti Vincenzo Statella, che pur di illustre e antica famiglia nobiliare isolana, volontario già nel 1848-1849, alla notizia dello sbarco dei Mille vi si unirà distinguendosi nella battaglia di Milazzo del 20 luglio 1860 ( ove salverà assieme a Missori la vita di Garibaldi). Stupisce così la notizia della dedicazione di una via nel centro storico di Milazzo al col. Ferdinando Beneventano del Bosco, facente parte nel 1848 del corpo di spedizione borbonico (comprendente persino mercenari svizzeri) incaricato della repressione di Messina e che è legato a Milazzo solo per esservi stato sconfitto dai garibaldini quel 20 luglio 1860 in una battaglia campale che premiò le capacità tattiche del Nizzardo e segnò la fine del dominio borbonico in Sicilia. Sorprende perché Milazzo, la Città dei Mille per antonomasia e che si è sempre distinta per aver celebrato in passato eroi siciliani come Vincenzo Statella, è stata anche la città le cui funzioni di sindaco furono assolte da Antonino Marullo di Condojanni, costretto a fuggire dalla persecuzione della polizia borbonica. Deve attribuirsi a tale atto di dedicazione una volontà provocatoria, legata a sterili polemiche contro l’Unità Nazionale? E’ nostra opinione che forse un convegno di competenti avrebbe molto meglio servito la causa della cultura, se la cultura si vuole diffondere studiando le vicende passate, invece di dedicare strade pubbliche in modo così casuale lasciando al contrario la storica denominazione di via Duomo Antico.

Avv. Francesco Atanasio

Consigliere nazionale dell’Istituto del Nastro Azzurro fra Decorati al Valor Militare

Dott. David Truscello