Non sarebbero gli impianti della Ram la causa della puzza di gas che sabato ha interessato Milazzo, bensì di una petroliera attraccata nelle acque antistanti con problemi di “tenuta”. A sostenerlo un comunicato della Raffineria di Milazzo nel quale si precisa che è stata presentata una contestazione al capitano e all’armatore visto che si tratta di mezzi navali che non dipendono dall’azienda (sono inviate dalle società che acquistano il prodotto). A causa dei cattivi odori alcuni alunni dell’Istituto d’Arte (la sede è vicina agli impianti) avrebbero accusato lievi malori.

Petroliere ai pontili Ram

«A seguito di segnalazioni di cattivi odori percepiti nel fine settimana – si legge in un comunicato della Ram –  abbiamo attivato indagini interne necessarie ad individuare eventuali cause a noi ascrivibili. Dai controlli effettuati su tutte le attività e strutture di raffineria non sono state individuate anomalie. E’ stata invece accertata, durante un’ispezione a bordo di una nave cisterna effettuata per nostro conto da parte di società specializzata, la presenza di diverse sorgenti emissive potenzialmente odorigene. La nave, che aveva iniziato venerdì le operazioni di carico, nella serata dello stesso giorno ha dovuto interrompere le operazioni su disposizione della Capitaneria di Porto a causa delle avverse condizioni meteo, spostandosi in rada. Al suo rientro ai pontili, domenica mattina, è stata effettuata l’ispezione che ha accertato le anomalie. Abbiamo pertanto consegnato una formale lettera di protesta al comando nave evidenziando dettagliatamente le anomalie riscontrate. Ci risulta, da prime informazioni avute, che la nave fosse appena uscita dai cantieri dove aveva effettuato operazioni di manutenzione. In futuro, la nave sarà accettata all’ormeggio presso i nostri pontili, come da nostra procedura, solo all’avvenuta certificazione dei lavori fatti effettuare dall’armatore. In generale, ai sensi del nostro regolamento marittimo, continueremo ad effettuare costanti azioni di monitoraggio per prevenire, nei limiti del possibile, l’insorgere di fenomenologie analoghe – sottolinea la Ram». Nel fine settimana a fare controlli negli impianti della Ram sono stati i tecnici dell’Arpa di Messina.