Anche l’associazione antimafie Rita Atria dice la sua in materia ambientale. Domani, giovedì 13 novembre 2014, alle 17,30, si terrà nella sala a vetri del Paladiana di Milazzo il convegno “Milazzo-Valle del Mela, un’insostenibile idea di sviluppo. Scenari di riconversione” promosso e organizzato dall’Associazione Antimafie Rita Atria, con la collaborazione di Zero Waste Sicilia, per stimolare il dibattito su una possibile alternativa economica all’industria pesante e inquinante. Uno degli obiettivi principali dell’Associazione Antimafie Rita Atria è la sensibilizzazione riguardo alla riconversione industriale e culturale.

Il convegno solleverà la delicata questione sulle alternative all’industria pesante. «Il convegno – si legge in un comunicato – non vuole essere la panacea dei mali di Milazzo e del suo comprensorio, ma un primo passo dei cittadini che pretendono un futuro migliore e diverso; un futuro che contempli la salvaguardia dell’ambiente, del territorio e della salute. Se noi cittadini siamo riusciti ad organizzare questo convegno, che è un piccolo contributo, ci chiediamo cosa potrebbero fare i nostri amministratori che amano, o dovrebbero amare, questa città, questo territorio, almeno tanto quanto noi». L’Associazione Antimafie Rita Atria si è unita alla battaglia contro discariche e inceneritori per una gestione virtuosa dei rifiuti con Zero Waste Sicilia, e si fa inoltre promotrice di una produzione energetica pulita che utilizzi le fonti rinnovabili in maniera razionale. «Rigettiamo, dunque, con forza la produzione di energia mediante impiego del CSS e la sempre più crescente ideologia pro-termovalorizzatori – scrive Rita Atria riferendosi al progetto della centrale Edipower/A2A –  Un’ideologia che non racconta tutta la verità rispetto ai danni provocati alla salute e che non tiene conto delle leggi della natura. La legge della conservazione della massa è una legge fisica della meccanica classica, che prende origine dal cosiddetto postulato fondamentale di Lavoisier: “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”. Quindi se bruci una tonnellata di rifiuti (altro non è il CSS), una quota (fino a un terzo) ti resta in ceneri da smaltire in discariche di servizio, una quota (per la pulizia degli impianti) va in liquidi e quindi nel ciclo idrico, una quota è trattenuta dai filtri. E il resto non sparisce. Non si distrugge. Semplicemente vola via. Piccole (nano) particelle che prima o poi te le ritrovi nell’insalata o nel latte, anche materno».