Ecco perchè Costa Crociere eviterà il porto di Milazzo

Non sarebbe colpa dei fumi provenienti dall’incendio alla Raffineria se Costa Crociera, per il momento, difficilmente programmerà sbarchi a Milazzo. L’arrivo del 30 settembre, infatti, sarebbe stato costellato da una serie di “imprevisti” che avrebbero contrariato l’armatore, più volte sollecitato sia dal Comune che dall’Autorità portuale di Messina a prevedere il comune mamertino tra gli sbarchi da inserire nei tour per il Mediterraneo. A cominciare da ben due verbali (seppur legittimi) per un totale di 6 mila euro. A svelarlo un articolo del settimanale Centonove pubblicato sul n.39/2014.  Ecco il testo integrale:

Qualcuno la chiama la guerra delle navi da crociera. Una battaglia silenziosa che Milazzo sta portando avanti per conquistare, anno dopo anno, un piccolo spazio tra gli approdi prediletti dagli armatori internazionali. Uno spazio che – a regime – vale centinaia di migliaia di euro in pagamenti per servizi portuali, visite turistiche a monumenti e musei, ricadute sul territorio a favore di commercianti e ristoratori. L’anno scorso sono stati sette gli scali, quest’anno tre. Grazie all’impegno dell’amministrazione comunale Pino, dell’Autorità portuale di Messina -Milazzo guidata da Antonino De Simone e al Consorzio turistico milazzese presieduto da Carmelo Formica sembrava che le cose stessero prendendo la giusta piega. Ma qualcosa sembra essersi inceppato. La Costa Crociera ha annullato lo scalo previsto il 23 ottobre. Martedì 30 settembre, quando approdò una nave della Costa crociera con 1500 passeggeri, le cose, a quanto pare, non sarebbero andate per il verso giusto. Ad accogliere i croceristi è stata una nube di fumo nero proveniente da un incendio alla Raffineria di Milazzo (i turisti invece di fotografare i monumenti puntavano gli obiettivi verso l’industria), dall’altro un’accoglienza che avrebbe lasciato scontenti i passeggeri (negozi chiusi e navette troppo care). A complicare le cose anche due verbali della capitaneria di porto. La nave della Costa sarebbe stata multata per la cifra complessiva di 6 mila euro per due infrazioni: un marinaio sarebbe stato “beccato” mentre toglieva ruggine sullo scafo senza le necessarie autorizzazioni o protocolli di sicurezza e il totale dei rifiuti che la nave aveva denunciato di scaricare era in lieve difetto rispetto alla cifra reale. Episodi che di certo non hanno contribuito a cementare il rapporto con l’armatore. A credere ancora nel crocerismo è l’assessore al Turismo Dario Russo. Che non nasconde, però, le criticità. «Dobbiamo cercare di fare ancora di più sistema – dice Russo -le potenzialità ci sono ma non riusciamo a remare nella stessa direzione nello stesso momento». Se le navi da crociera sono giunte a Milazzo buona parte del merito è da attribuire all’Autorità portuale. «Il presidente De Simone ha fatto tanto per portare le navi a Milazzo – assicura il direttore generale Francesco Di Sarcina – in tutte le fiere turistiche in cui abbiamo partecipato, a partire da quella di Miami, è stata fatta una grande promozione, ma il nostro compito è quello di portare navi a Milazzo, accoglierle nel modo giusto dipende da altri». Le navi da crociera chiedono principalmente l’economicità dello scalo. «Gli armatori scelgono un porto basandosi su un insieme di opportunità economiche che vengono offerte -continua Di Sarcina – anche Messina sta registrando meno arrivi in quanto le navi sono attratte da Reggio Calabria dove la Regione si sta accollando le spese degli scali. In ogni caso, la capacità degli scali secondari deve essere quella di offrire escursioni, prezzi bassi e meno problemi possibili. Al contrario di quello che si pensa a Messina conviene decongestionare le proprie banchine perchè così può puntare sulle navi più moderne che superano i 300 metri e che Milazzo non può ospitare. A non favorire Milazzo è la lontananza con Taormina e l’Etna le visite più gettonate dai passeggeri», conclude Di Sarcina.

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milazzese incazzato
milazzese incazzato
9 anni fa

Grazie alla capitaneria di Milazzo, la costa crociere ha inserito Milazzo tra i port della Black List. Ovvero i porti in cui non metteranno più piede. Due verbali da migliaia di euro elevati al fine di uccidere il turismo e mettere in risalto chi li ha promossi…povero porto di milazzo, poverini mamertini…quanta i… in capitaneria…