C’è chi chiede il trasferimento di impianti o indenizzi per i residenti di Archi, chi si costituirà parte civile in un eventuale processo legato a responsabilità nell’incendio alla Ram, gli ambientalisti chiedono controlli tossicologici della popolazione. Alla riunione organizzata alla parrocchia di Archi sabato scorso a cui hanno presoparte gli amministratori del comprensorio, gli animi erano surriscaldati. Quando si parla di inquinamento dopo l’incendio alla ram del 27 settembre è una costante. A mantenere il solito aplomb, l’assessore all’Ambiente Salvatore Gitto che ha partecipato all’incontro promosso dal parroco di Archi, Giuseppe Trifirò nel salone parrocchiale della chiesa. Presenti oltre a Gitto i sindaci di San Filippo, Pasquale Aliprandi, di Santa Lucia, Antonino Campo, di Condrò, Salvatore Campagna, di Torregrotta, Antonino Caselli, di Rometta, Nicola Merlino, il presidente del consiglio comunale di Pace del Mela, Salvatore Campagna, l’assessore all’Ambiente di San Pier Nicetto, Rocco Maimone.

L’incontro ad Archi

«Come amministrazione comunale abbiamo attuato tutte le iniziative di nostra competenza – ha spiegato Gitto, cercando di fare chiarezza sulle procedure tecniche da seguire – È necessario adesso che la politica nazionale si impegni nel migliorare la normativa ambientale e nello specifico, il decreto legislativo 155/2010. La modifica dell’Aia potrà avvenire solo quando saranno fatte rilevare al gruppo istruttore l’esistenza di nuove migliori tecnologie in grado di abbattere ulteriormente le emissioni». Negli altri interventi il sindaco di Santa Lucia, Antonino Campo ha evidenziato come per la prima volta i sindaci della Valle si siano riuniti per una causa che impegna gli amministratori assieme ai cittadini ed ha anticipato che saranno richiesti all’Asp controlli sugli alimenti e che il suo comune si costituirà parte civile in un’eventuale processo penale, mentre il collega di San Filippo del Mela, Pasquale Aliprandi, dal canto suo, ha confermato che la sua amministrazione chiederà la rimozione degli undici serbatoi vicini alle abitazioni o, in alternativa, lo spostamento del centro abitato di Archi, con indennizzi ai proprietari da parte di Ram. Le associazioni ambientali riunite in coordinamento hanno presentato, invece, una serie di richieste scritte, quali la definizione di un piano d’emergenza comprensoriale, un controllo tossicologico della popolazione e sulla catena alimentare, la richiesta dei finanziamenti per la bonifica del territorio, la pubblicazione dei verbali del Ctr.