La sezione milazzese di Italia Nostra prende posizione sull’incidente alla Raffineria di Milazzo con un lungo e articolato documento. Ecco la versione integrale:

La Sezione milazzese di “Italia Nostra” – che nel denunciare la gravità dei problemi ambientali dell’area industriale ha sempre assunto posizioni ponderate, basate su dati oggettivi, senza indulgere a colpevoli sottovalutazioni o isterismi allarmistici- dopo l’incendio scoppiato la notte del 27 settembre nella Raffineria di Milazzo sente il dovere di richiamare alle loro responsabilità, con ancor maggiore fermezza del passato, gli Enti preposti al rispetto delle normative di legge che tutelano la sicurezza della popolazione, la salute pubblica e l’ambiente. 1) Il grave incidente -che ha richiamato alla memoria il terribile scoppio che, nell’estate del 1993, sempre nello stabilimento della Raffineria, costò la vita a sette lavoratori e provocò il ferimento di molti altri- ripropone pesanti interrogativi sulla sicurezza, nei luoghi di lavoro e fuori del complesso industriale, e sulla rassicurazioni che da sempre sono state elargite, e quindi chiama ad una vigilanza più costante e rigorosa, insieme al nostro e agli altri Comuni del comprensorio, tutti gli organismi di controllo previsti dalla legge. 2) Il giustificato allarme della popolazione, rimasta quella notte senza efficaci informazioni, e il caos conseguente, rivelano le falle esistenti nella gestione dell’emergenza e nell’informazione dei cittadini, e richiedono che gli Enti responsabili provvedano in modo tempestivo a a) mettere a punto un sistema di “informazione preventiva” che raggiunga tutti i cittadini, per portare a conoscenza in modo semplice, efficace e capillare, le norme di comportamento, le modalità degli allarmi, le eventuali procedure di evacuazione, ecc.; b) programmare periodicamente una giornata di “simulazione di emergenza ambientale” che coinvolga tutta la popolazione per testare l’efficacia dell’organizzazione e dare ai cittadini la possibilità di rendersi conto dei rischi e mettere in atto le prescritte norme di comportamento. 3) I tentativi di sottovalutazione dei pericoli immediati per la sicurezza e la salute pubblica e dei danni ambientali a lungo termine, le rassicurazioni elargite senza disporre ancora di dati scientificamente fondati, la stessa conclamata inadeguatezza del monitoraggio degli inquinanti tante volte denunciata, hanno provocato nella popolazione comprensibili fenomeni di allarme e di panico, e continuano ad inficiare la credibilità dei comunicati degli Enti responsabili. 4) La gravità del recente incidente e l’allarme per le sue conseguenze, non possono far passare in secondo piano, ed anzi ripropongono con maggiore forza, gli annosi problemi della situazione ambientale del nostro territorio caratterizzato dalla presenza di grandi complessi industriali come la Raffineria e la Centrale termoelettrica (e non solo), e in particolare rendono intollerabile la persistente carenza di sistematiche rilevazioni scientifiche da parte degli organi responsabili: a) non esiste un efficace sistema di monitoraggio di tutti gli inquinanti progettato e gestito da Enti pubblici responsabili (Comune. Arpa, ASP, Provincia) e i cittadini non hanno la possibilità di essere informati in tempo reale sui livelli di inquinamento, mentre resta incomprensibile la ragione per cui sia stato bloccato alla Regione, per due volte in meno di un decennio, il finanziamento già erogato per il progetto di una rete di monitoraggio (che –a differenza di quanto si continua a ripetere- è cosa ben diversa da quello di riqualificazione ambientale denominato “Giardini di Federico”, presentato da Italia Nostra nei convegni del 1996 e del 2004); b) non è stata promossa e resa pubblica una ricerca multidisciplinare sulla relazione tra inquinamento ambientale e rischi sanitari nel nostro territorio; non è stato messo a punto e reso pubblico un monitoraggio sistematico e aggiornato di tutte le patologie (se si eccettua qualche studio, importante ma settoriale); non sono stati resi disponibili i registri aggiornati di patologia (come quelli tumorali); non è stata portata a conoscenza della popolazione un’analisi statistica aggiornata dell’incidenza delle patologie nel nostro territorio rispetto a quella di comprensori non industriali. 5) La situazione creatasi con l’incidente del 27 settembre, riafferma la validità della prospettiva strategica su cui è impegnata sin dalla sua fondazione la Sezione di Milazzo di “Italia Nostra”, la quale ribadisce che, oggi più che mai, invece di indulgere a demagogiche fughe in avanti con proposte apparentemente risolutive ma che in effetti lasciano immutata la realtà, a) si deve, nell’immediato, esigere l’adozione delle tecnologie più aggiornate per garantire la sicurezza della popolazione e per abbattere le emissioni inquinanti, e l’avvio della ristrutturazione degli impianti per la loro riconversione ecocompatibile; e si dovrà procedere, senza alcun rinvio, all’attuazione di piani di bonifica integrale dei terreni in superficie e in profondità, delle acque di falda e marine, perché vengano restituite all’ambiente le condizioni indispensabili di vivibilità; b) nel contempo, si deve elaborare e perseguire con coerenza e determinazione un nuovo progetto di governo del territorio fondato sulla partecipazione delle comunità locali, e un nuovo modello di sviluppo sostenibile, alternativo a quello industriale, che valorizzi le vocazioni naturali del territorio (turismo di qualità, agricoltura d’avanguardia, ecc. ecc.), superando gradualmente il modello di sviluppo ereditato dagli Anni Sessanta del secolo scorso basato sull’intrusione di industrie inquinanti (dipendenti dai combustibili fossili, peraltro ormai destinati ad essere superati), le quali allora sembravano poter risolvere i gravi problemi occupazionali ma che in realtà hanno pesantemente compromesso le altre prospettive economiche. Presupposti di questa nuova strategia per il futuro del nostro territorio sono la sua difesa da nuove devastazioni, la tutela del nostro rilevante patrimonio naturale e culturale e la sua corretta valorizzazione. Ed è questo l’impegno della Sezione di Milazzo di “Italia Nostra”.