Tasse sulle tende, suolo pubblico e le strategie per rilanciare il commercio a Milazzo. Si è svolta questa mattina nella sala Diana la riunione promossa dall’Amministrazione comunale con i commercianti. Sono intervenuti il sindaco Carmelo Pino, gli assessori allo Sviluppo economico Gaetano Nanì e al Patrimonio, Pippo Midili, il responsabile del Suap, Alfio Insolera, i rappresentanti della Confcommercio, di Confesercenti e della nuova associazione costituitasi nei giorni scorsi “Viviamo Milazzo”. Pochi i commercianti presenti. Oggetto dell’incontro la situazione del commercio a Milazzo, ma in premessa il sindaco Pino ha ritenuto opportuno chiarire diverse questioni legate al pagamento della tassa sull’occupazione del suolo pubblico al centro “di polemiche strumentali – ha detto – frutto di interpretazioni personali che non hanno riscontro negli intendimenti dell’Amministrazione”.

Carmelo Pino e Gaetano Nanì

“Da parte nostra – ha aggiunto Pino – c’è stata sempre la massima apertura nei confronti della categoria dei commercianti e nella consapevolezza della difficile situazione di crisi, abbiamo cercato di operare la prevenzione anziché la repressione”. Il sindaco ha insistito sulla necessità di seguire un percorso che rispetti innanzitutto la legge invitando tutti i soggetti interessati “a mettersi in regola”. E’ chiaro che quando scatteranno i controlli non si potrà additare questa Amministrazione di avere intenti persecutori nei confronti dei commercianti”. L’assessore Midili ha affrontato alcune questioni specifiche come quella ad esempio delle tende dei negozi che – ha precisato – “non sono soggette al pagamento di tasse, qualora il negoziante paghi già il suolo pubblico. Tuttavia, poiché la normativa impone che vi sia il rilascio di una autorizzazione, stiamo valutando con gli uffici quale procedura far seguire per semplificare gli adempimenti da parte del commerciante”. Ha quindi ribadito la necessità di sconfiggere l’evasione per consentire a tutti di pagare il meno possibile, ricordando l’impegno di questi anni per scovare i grandi evasori ed elusori, “persone apparentemente insospettabili”, rinnovando la disponibilità al confronto”. I rappresentanti della Confcommercio, Rosario Calogero e Felice Nania hanno accolto di buon grado l’apertura al dialogo e alla collaborazione da parte dell’Amministrazione comunale, sottolineando la “necessità di scelte condivise nell’interesse degli esercenti che stanno vivendo una fase particolarmente difficile a causa di un sistema di tassazione che in Italia ha raggiunto il 68 per cento, così come certificato da Union Camere. E’ poi fondamentale cercare di snellire la burocrazia che rappresenta un ulteriore ostacolo per il commerciante. Da ultimo hanno poi accolto di buon grado le recenti iniziative associazionistiche che si sono sviluppate in città: “è fondamentale remare tutti nella stessa direzione per raggiungere obiettivi che possano soddisfare gli interessi generali”. Considerazione fatte proprio anche dal rappresentante di Confesercenti, Daniele Andronaco. In rappresentazione dell’associazione “Viviamo Milazzo” è intervenuto Maurizio Capone il quale ha chiesto all’Amministrazione un incontro per affrontare una serie di questioni finalizzate a migliorare l’attrattività di Milazzo per richiamare cittadini e clientela che in atto si ferma nei Centri Commerciali. “La nostra è una realtà giovane che conta ben 150 associati che si sono messi assieme per cercare di operare la svolta – ha detto Capone – e fronteggiare una emergenza davvero pesante. Abbiamo una serie di proposte da presentare e auspichiamo che vengano condivise”. L’assessore Nanì in chiusura ha ribadito la sua disponibilità a valutare qualsiasi iniziativa che verrà sia dalle associazioni di categoria, sia dai Consorzi esistenti, condividendo l’ipotesi di “una salvaguardia dei patrimoni aziendali attraverso attività comuni da realizzare sul territorio. Le iniziative potrebbero spaziare dal marketing all’organizzazione di eventi, purché siano fondate su una visione comune. Questo è il primo passo da compiere e le varie aggregazioni di esercenti possono essere il contenitore adatto a generare un modo diverso di immaginare il commercio, soprattutto se capace di attrarre i cittadini e gettare le basi per una offerta commerciale di qualità capace di fronteggiare le sfide e gli ostacoli venuti fuori dopo la liberalizzazione del mercato e soprattutto dopo l’esplosione incontrollata della crisi dei consumi”.