Si è svolto al Duomo antico l’incontro promosso dal Leo club presieduto da Ennio Prizzi sul tema “Area Marina Protetta di Capo Milazzo: tra realtà e prospettive”. Ai lavori hanno partecipato il sindaco Carmelo Pino, il comandante della Capitaneria di porto Fabrizio Coke, il prof. Antonio Potoschi dell’Università di Messina, Giuseppe Ragusi del Consorzio turistico milazzese, Gianfranco Scotti del comitato AMP di Capo Milazzo, Vincenzo Incontro, fondatore e direttore dell’Area marina protetta del Plemmirio e il parlamentare Tommaso Currò del Movimento 5 Stelle. Dopo i saluti del presidente del club, l’intervento del sindaco Pino che ha sottolineato quanto la sinergia fra le parti sociali interessate sia stata determinante per il raggiun-gimento di questo straordinario risultato ed ha auspicato di continuare ad operare sul-la base di una intelligente politica di concertazione che, fermi restando gli obiettivi di conservazione, conceda quanto più è possibile ad un serio modello di sviluppo sostenibile.

il convegno del Leo club

“L’istituzione dell’Area Marina Protetta di Capo Milazzo – ha detto il sindaco – deve coinvolgere differenti soggetti con percorsi culturali diversi, con competenze sull’ambiente, sulle scienze sociali ed economiche. Bisogna aumentare la consapevolezza dei benefici di questa iniziativa non solo per l’aspetto naturalistico, ma soprat-tutto economico e turistico. Bisogna collaborare tutti e fare in modo che le somme stanziate per lo studio del territorio siano presto assegnate per procedere alla definiti-va istituzione dell’Amp». Il comandante della Capitaneria di Porto di Milazzo, Fabrizio Coke ha condiviso il messaggio di una politica di concertazione fra le parti ed ha sottolineato l’importante ruolo che le Capitanerie di Porto hanno nella azione di tutela e controllo della fascia costiera. L’on. Currò ha ripercorso l’iter che ha reso possibile l’inserimento di Capo Milazzo all’interno delle aree marine di reperimento del Ministero dell’ambiente, grazie ad un emendamento all’ultima legge di stabilità. Ma ha anche lanciato un monito. «Noi milazzesi viviamo una profonda contraddizione: ci è stata data una terra stupenda, ma non sappiamo tutelarla. Se in passato sono state fatte delle scelte sbagliate, è necessa-rio provvedere adesso a riacquisire un’identità e mirare agli interessi dell’intera co-munità. Personalmente sarò molto vigile affinché questa iniziativa possa andare avan-ti». Dopo l’intervento di un pescatore che ha espresso perplessità sul rischio che tale Area protetta possa limitare l’attività di pesca, ricevendo la risposta del comandante Coke (“ è necessario che chi gestirà la Riserva dovrà regolamentarla” – ha detto l’ufficiale), è intervenuto Vincenzo Incontro, fondatore e direttore dell’AMP del Plemmirio, che ha esposto il progetto da lui attuato nella penisola della Maddalena a sud di Siracusa. «Un’area marina protetta è un’occasione unica per il territorio. Destagionalizzazione del turismo, ampliamento dell’offerta turistica, sinergie con le strutture commerciali, nuovi posti di lavoro sono alcuni dei tanti obiettivi che abbiamo raggiunto. Le attività di pesca sono state ridotte e regolamentate, certo, ma non vietate. La presenza di alcune specie faunistiche marine in pochi anni è aumentata del 400%».