I risultati del lavoro svolto all’Autorità portuale a Milazzo sono racchiusi in due numeri: 100 e 20. Si tratta del numero di operai che lavoravano alla Compagnia portuale Garibaldi prima dell’entrata di Milazzo nell’Authority e quelli attualmente occupati. Ottanta posti di lavoro persi evidentemente per il calo di attività del bacino. A sollevare la questione è l’ex consigliere comunale Franco Scicolone.

«Tante le promesse (ricorda le navi da crociera?), ma pochissimi fatti – scrive l’esponente dei Dem al presidente Antonino De Simone-  anche nel corso della sua audizione in Consiglio Comunale lei si è trovato ad elencare una serie di numeri e cifre davvero poco concludenti sotto il profilo della completa e concreta efficienza della infrastruttura porto. In quella occasione, il sottoscritto ha sottoposto alla sua attenzione due numeri che ancora una volta le ricordo: il numero dei lavoratori occupati alla locale Compagnia Portuale prima dell’ingresso del porto di Milazzo nell’Autorità superava le 100 unità oggi la stessa compagnia nel porto di Milazzo occupa circa 20 unità. Questi i numeri su cui tutti abbiamo il dovere di riflettere e ragionare. Se i tanto decantati investimenti dell’Autorità Portuale nel porto di Milazzo, anche per bocca dei suoi predecessori, hanno prodotto una tale desertificazione, c’è da essere seriamente preoccupati per il futuro di questa città la cui economia è indissolubilmente legata allo sviluppo del suo porto”. Scicolone sottolinea che ogni anno l’Autorità Portuale, grazie a Milazzo, porta all’interno delle casse svariati milioni di euro di incassi (grazie ai collegamenti con le eolie e al traffico delle petroliere, ndr). Il consiglio comunale con una delibera del 21 maggio 2012 ha votato a stragrande maggioranza l’uscita dall’Autorità Portuale di Messina, a cui il sindaco Carmelo Pino non ha mai dato seguito. “Personalmente sono infastidito dalle cifre che periodicamente pubblicizzate che la ricchissima Autorità Portuale si accingerebbe a spendere a Milazzo – conclude – Certamente non si può spacciare per investimento nel nostro porto lo stanziamento di 200 mila euro per la copertura a protezione dei passeggeri del pontile degli aliscafi, collegato all’assurda stazione marittima realizzata sul molo Luigi Rizzo; lo stesso dicasi per la previsione di spesa di 500 mila euro per la realizzazione di una ipotetica sede periferica dell’Autorità sul molo Marullo. Non sono certamente queste le migliorie di cui urgentemente necessita il porto di Milazzo».