LA POLEMICA. Ma con quale criterio sono stati scelti gli scrutatori che apriranno i seggi in occasione delle politiche del 24 e 25 febbraio? La legge nazionale non prevede il sorteggio (al contrario di quanto avviene in occasioni delle consultazioni per il rinnovo degli enti locali) ma la scelta può avvenire in maniera discrezionale tra i nominativi contenuti nell’albo degli scrutatori che viene aggiornato periodicamente con appositi bandi.

Carmelo Pino al voto

A scegliere i 150 nominativi, dunque, chi è stato? Come spiegano a Palazzo dell’Aquila la Commissione elettorale è composta dal sindaco Carmelo Pino e da tre consiglieri comunali: Antonio Napoli, Santi Michele Saraò e Giovanni Di Bella. La norma da ampio mandato discrezionale (non per niente la legge viene chiamata porcellum), ma la commissione, secondo indiscrezioni, si sarebbe data un criterio: tre nominativi a consigliere comunale. Addirittura nei “pizzini” di qualcuno dell’opposizione ce ne sarebbero stati quattro. L’elenco, però, ad onor del vero, alla fine è composto per lo più da disoccupati, studenti, o capofamiglia con redditi molto bassi. Gli unici consiglieri a restare fuori sarebbero stati Massimo Bagli e Santino Napoli (non sarebbero arrivati in tempo a fare la propria segnalazione). Il sindaco Pino, invece, avrebbe portato indicazioni degli assessori. Per i supplenti invece, numeri causali dall’elenco.