Palla ovale al consiglio comunale. La seduta di ieri è stata caratterizzata dalla pacifica invasione dei rugbisti milazzesi. La locale società delle Aquile del Tirreno, infatti, da giorni non può allenarsi a causa della mancanza di illuminazione al campo del “Fossazzo”. Protagonisti della protesta una cinquantina di persone tra giocatori, dirigenti e genitori. Gli atleti più piccoli hanno consegnato ai politici (compresi l’assessore allo sport Midili e il sindaco Pino) un comunicato riportato qui in calce.

Pacifica protesta in consiglio della Aquile del tirreno

Dopo un iniziale rifiuto da parte del presidente del consiglio Pergolizzi, ha potuto prendere la parola Attilio D’Asdia, rappresentante del rugby mamertino. Queste le sue parole: “Risolvete la questione o ci saranno altre proteste, ancora più eclatanti. Avete risolto momentaneamente il problema della prima squadra, trasferendola a Santo Pietro. Ma non basta. Bisogna pensare al futuro di ragazzi e bambini perché, continuando così, il rugby a Milazzo scomparirà. Vi chiediamo, nuovamente, di affidarci la gestione del campo se non potete sostenerne le spese”. Ecco il testo integrale:

Sig.Sindaco, Sigg. Consiglieri

premesso che non è nostra intenzione fare di questa protesta un momento di speculazione politica ‘di parte’, vogliamo focalizzare la vostra attenzione sullo stato di totale abbandono della struttura che oggi ospita l’attività del rugby a Milazzo. La struttura del “Fussazzo” langue in uno stato di totale abbandono ormai da molti anni quel poco che ancora sopravvive lo si deve all’impegno dei Rugbysti Milazzesi, coadiuvati dall’aiuto dei cugini della vicina Barcellona. Da alcuni giorni, inoltre, non viene più erogata la fornitura dell’energia elettrica (è la terza volta che ciò avviene nel corso del 2012) nonostante le rassicurazioni della civica amministrazione in merito all’imminente ripristino. Crediamo che, ancora una volta, lo sport milazzese sia vittima del disinteresse di una classe politica che vive l’impegno di chi ancora vuole combattere per l’affermazione dello sport in genere, e del rugby un particolare, più come un peso che come una risorsa per l’intera comunità. Siamo stanchi di questa situazione che, ciclicamente, si ripete, impedendo agli operatori della “palla ovale” di Milazzo di proseguire nel loro lavoro, di vitale importanza sociale, principalmente rivolto ai giovani, già vittime, questi ultimi, della mancanza di luoghi di aggregazione, destinati a sopravvivere in una realtà che, lentamente, li abbandona alla loro solitudine. Non siamo qui per elemosinare il vostro intervento (non crediamo più alle false promesse), ma per rivendicare il diritto a svolgere la nostra attività. Siamo Rugbysti, abituati alla lotta, a cadere e rialzarci, a contendere al nostro avversario metro dopo metro pur di arrivare alla meta. Se chi ci amministra non è in grado di garantirci la stessa sopravvivenza, la possibilità di vivere la nostra passione, incapace di risolvere un problema elementare come quello di “un po’ di luce”, abbia almeno il coraggio di ammettere la propria incapacità nella gestione di un bene comune, concedendoci, come più volte richiesto, la gestione del campo del Fussazzo. Ciò “stimolerebbe” il nostro intervento sull’impianto, senza il timore di essere cacciati via “senza preavviso”, sgravando, altresì, il Comune di Milazzo, vista la situazione economica in cui versa (certo non per colpa nostra), dalle spese di gestione.

I Rugbysti Milazzesi

Articolo di
Sebastian Donzella