Il movimento “Insieme per l’Ambiente” non riesce a comprendere le reali motivazioni che spingono a tutti i costi il sindaco di Milazzo Carmelo Pino e il suo assessore al bilancio Pippo Midili verso il dissesto finanziario del comune (fallimento). A scriverlo in un comunicato il coordinatore Davide Canevari e il consigliere comunale Peppe Marano.

Peppe Marano

“Non riusciamo a capire – scrivono – come sia possibile che tutti i sindaci d’Italia e della Sicilia che in situazioni ben peggiori rispetto alla nostra, sfilano davanti alle corte dei conti chiedendo che si eviti il fallimento delle proprie città perchè sarebbe un trauma insopportabile sia per la ricaduta di immagine che in termini di tasse sui cittadini, invece il nostro sindaco chiede con forza il dissesto finanziario.Tutto questo è incomprensibile ed inaccetabile. Nelle ultime ore la volontà dei comuni a rischio dissesto ha determinato una presa di posizione del parlamento italiano che sta intervenendo con aiuti consistenti per quegli enti che ancora non hanno dichiarato il fallimento ma nonostante questo il sindaco di Milazzo intende distinguersi come l’unico ente d’Italia che vuole andare assolutamente al default. Vogliamo ricordare – continua la nota – che il consiglio comunale il 30 di luglio ha approvato una mozione di azioni correttive, così come richiesto dalla corte dei conti, indirizzate all’amministrazione per evitare il dissesto finanziario ma queste azioni sono rimaste lettera morta.Successivamente alcuni consiglieri comunali me compreso abbiamo diffidato il sindaco, l’assessore al bilancio e il segretario comunale ad attuare tali azioni ma anche questa diffida è rimasta chiusa nei cassetti. Come si evinceva da alcuni organi di stampa alcuni consiglieri comunali siamo stati ascoltati dalla Guardia di Finanza interrogati come persone informate dei fatti e in quella occasione ho personalmente spiegato – sottolinea Marano – di essere stato spogliato delle mie prerogative di consigliere comunale che rappresenta una collettività che mi chiede continuamente di evitare il default del nostro comune. Il nostro pensiero va a tutti quei fornitori che sono a credito col comune di Milazzo per aver prestato la loro opera o ceduto servizi e che in caso di dissesto finanziario dovrebbero accontentarsi del 30 o 40 per cento in transazione con i commissari liquidatori. Se il sindaco di Milazzo Carmelo Pino non se la sente di continuare in questa sua esperienza perchè non è in grado di amministrare questa città, ci liberi della sua presenza e ridiamo voce ai cittadini ritornando alle urne”, concludono Marano e Canevari.