L’acqua minerale gratis? No, grazie. E’ quello che di fatto ha risposto il comune di Milazzo ad un privato che voleva realizzare a sue spese una fontanella leggera in via Tukery, sul lungomare di Ponente. L’imprenditore del settore, Peppuccio Cernuto, aveva proposto all’amministrazione Pino di realizzare – a costo zero per l’ente – un piccolo impianto di depurazione, custodito in una “casetta di legno”, che erogava ai cittadini acqua refrigerata, naturale o, addirittura frizzante. Acqua batteriologicamente pura e completamente gratis. Una manna dal cielo per chi gestisce un comune paralizzato dal dissesto economico.

 

Carmelo Pino

Le casse di Palazzo dell’Aquila avrebbero risparmiato decine di migliaia di euro dovendo smaltire migliaia di chili di plastica in meno (il comune doveva solo ammortizzare il costo dell’acqua e la luce elettrica). Il risparmio stimato per le famiglie abituate ad acquistare i “fardelli” al supermercato sarebbe stato, invece, di 300 euro l’anno. Senza considerare il ritorno di immagine per un’amministrazione che non brilla per consensi. Chi si accollava le spese del servizio? Gli sponsor che avrebbero esposto pubblicità (erano stati già promessi 40 mila euro da varie aziende). Ma al comune di Milazzo anche chi si propone gratuitamente sembra avere le porte chiuse. Troppa fatica, viene da pensare, per amministratori e funzionari. Al solo pensiero di dovere uscire dai soliti percorsi polverosi, inventarsi un regolamento o risolvere con elasticità gli eventuali problemi tecnici, evidentemente sarà venuto il mal di testa. Eppure le “case dell’acqua” sono ormai una consuetudine al nord, migliaia gli esempi. Anche in provincia di Messina si possono trovare sia a Capo d’Orlando che a Capri Leone. Il sindaco Carmelo Pino le conosce bene visto che ha visitato quella orlandina con lo stesso Cernuto. “La dobbiamo fare anche noi”, aveva esclamato entusiasta. Poi il silenzio. Cernuto aveva presentato per conto della sua società un progetto esecutivo costato 3 mila euro. E’ stato protocollato il 27 giugno 2011. “Nessuno ha mai risposto, nessuno mi ha mai chiesto chiarimenti, prospettato problemi tecnici”, sostiene Cernuto. In passato anche altri privati si erano proposti per accollarsi le spese di aiuole o fontane, a cominciare dall’imprenditore Stefano Cartesio che ha donato al comune l’omonima fontana in Marina. Chiedevano in cambio solo la possibilità di esporre un proprio logo pubblicitario nelle dimensioni e nelle forme adeguate alla circostanza. Una richiesta ragionevole. E meno male che al comune non ci sono soldi…

GIANFRANCO CUSUMANO