Continua la polemica sui pacchi “dono” alimentari per le famiglie disagiate di Milazzo. L’assessore alla Famiglia, Massimo D’Amore ha diffuso la seguente nota in risposta al consigliere Nino De Gaetano e al presidente della coop. Obiettivo salute e lavoro, Francesco D’Amico. «Il sig. D’Amico ha ragione nell’affermare che questo comune non ha potuto accogliere la sua richiesta di “mettere a sistema” un progetto di assistenza alimentare fatto in collaborazione con questo assessorato “a costo zero” – scrive D’amore – proprio perché, tale “continuazione”, sarebbe costata al comune 50 euro a persona l’anno, soldi che non ci sono. Comprendo pure come la successiva realizzazione della stessa iniziativa, sia pur fatta da altri privati riconducibili alla stessa “organizzazione madre” ma sempre a costo zero, possa averlo contrariato».

MASSImo d’Amore

“Purtroppo” – continua l’assessore alla Famiglia – il mio dovere è favorire l’ampliamento delle provvidenze che arrivano a Milazzo al minor costo; “zero” è meno di “50 euro a persona”. Per il resto, non posso che esprimere solidarietà al sig. D’Amico, (già assessore “per poche ore” del Sindaco Italiano) per il momento difficile che ha dichiarato di attraversare anche per colpa dei ritardi comuni alle pubbliche amministrazioni.Nel caso di Milazzo va tuttavia detto che questo ente ha proceduto al pagamento alla sua cooperativa nel solo 2011 di somme relative al 2009 (25.930,81 euro) e 2010 (144.564,40 euro) e in questo inizio 2012 circa 15.000 euro (come saldo 2010) e 46.000 euro (come acconto 2011). Evidentemente ciò non ha contribuito a rasserenare una situazione che comprensibilmente, qualche settimana fa, lo ha portato a protestare sia pur in controtendenza al silenzio che lo aveva caratterizzato negli anni in cui questi ritardi maturavano. Nel merito, ed al consigliere De Gaetano, si ribadisce che siamo orgogliosi di promuovere attività private “in rete” che non costano nulla alla collettività. Per nostro conto, come ribadito, se segnalazioni sono state fatte ai tre sodalizi che operano a Milazzo, queste hanno seguito i normali iter procedurali previsti per legge. Circa le fasi successive di assistenza questo ente non può intervenire direttamente ma solo monitorare così come, ci risulta, accade dalla “partenza” del materiale sino alla consegna al destinatario selezionato in funzione di precisi parametri di reddito. A ridondante precisione specifichiamo che , se intervento c’è stato da parte dell’assessorato, questo è stato rivolto a favorire un coordinamento dei tre sodalizi per non effettuare più forniture agli stessi nuclei familiari disperdendo risorse e consentire un più equo raggiungimento di ulteriori persone in stato di disagio. Infine la pretestuosità dei rilievi mi spinge ad affermare che non scenderò più in contraddittorio con il “citato” atteso che ritengo i fini perseguiti diversi da quelli in cui difesa sono impegnato; stigmatizzo altresì la scomposta azione del consigliere De Gaetano che, nel porsi a cassa di risonanza di tale vicenda, si è, a mio avviso, iscritto d’ufficio al “partito dei veleni”.