Si è svolta al Comune di Milazzo la riunione dei sette Comuni dell’Area ad Alto Rischio di Crisi Ambientale, finalizzata ad esaminare le bozze dei decreti assessoriali sulle emissioni di polveri e sugli odori, nonché la bozza del piano di risanamento ambientale, messe a disposizione dal dirigente dell’Ufficio speciale, Antonino Cuspilici. Ai lavori hanno partecipato i sindaci di San Filippo e Santa Lucia del Mela, gli assessori dei Comuni di Milazzo, Pace del Mela, Gualtieri Sicaminò, San Pier Niceto e Condrò e i tecnici nominati dai vari Enti, Girolamo Bambara e Bartolo Capone per il Comune di Milazzo e Eugenio Cottone, in rappresentanza degli altri cinque Comuni. Presente anche il consigliere comunale Giuseppe Marano. Dopo aver esaminato la documentazione, sono state avanzate delle osservazioni sia sul Piano di risanamento che sulle bozze dei decreti, da parte dei tre tecnici dei sette Comuni. Ne loro documento – allegato al presente comunicato – Capone e Bambara evidenziano la necessità di inserire cinque integrazioni al Piano di risanamento: l’abbattimento delle emissioni odorigene prodotte da impianti di depurazione acque reflue civili ed industriali; la captazione, il convogliamento ed il trattamento in idoneo impianto di depurazione delle acque meteoriche di dilavamento e acque di prima pioggia prodotte da insediamenti industriali; la previsione di prescrizioni alle nuove autorizzazioni di scarico; il censimento, il monitoraggio e la bonifica di tutti i manufatti in fibrocemento-amianto (eternit) di insediamenti civili, produttivi ed industriale; ed infine l’emanazione di un nuovo decreto regionale per le aree ad elevato rischio di crisi ambientale che disciplini le concentrazioni massime dei limiti ammissibili dei composti organici odorigeni (odori).Nelle osservazioni presentate dal tecnico degli altri cinque Comuni, Cottone invece hanno sottolineato che “risulta indispensabile concentrarsi sugli effetti sulla salute di determinanti più generali, di tipo ambientale, fra cui la qualità dell’aria negli interni e l’esposizione a sostanze chimiche tossiche, qualora non formino l’oggetto di altre iniziative comunitarie, e socioeconomiche. In conseguenza di ciò ci impegniamo a progettare un’iniziativa sula base del citato Secondo Programma (programma che prevede un cofinanziamento del 60%) a seguito di presentazione della proposta e dopo la sua approvazione. Si chiederà all’Assemblea Regionale ed allo Stato di assicurare la copertura del rimanente 40%. Scopo finale è la revisione dei valori specifici delle concentrazioni calcolati dal sulla base dei contributi medi derivabili da statistiche generali sulla scia della modalità adottata dal parere del comitato scientifico dei prodotti di consumo (CSPC) della Comunità Europea per il calcolo dell’esposizione giornaliera ammissibile per certe sostanze”. Per quel che concerne il rischio Amianto i sindaci di questi Comuni hanno annunciato che provvederanno ad emanare apposite ordinanze per la verifica dello stato del cemento-amianto e della sua manutenzione.