«Non c’è stato alcun favoritismo nei confronti dell’associazione “Opera prima” e del cartellone “Un teatro di risate”: non hanno pagato alcun canone di affitto per l’utilizzo del Trifiletti semplicemente perchè non è previsto». Replica così l’assessore alla Cultura Stefania Scolaro all’interrogazione del consigliere Alessio Andaloro nella quale chiedeva  “quali introiti sono giunti dalla concessione del teatro Trifiletti ad una società privata che ha organizzato degli spettacoli in questi mesi?” Nell’articolata interrogazione presentata al sindaco, all’assessore alla Cultura, Stefania Scolaro e ai revisori dei conti, Pasquale Impellizzeri e Francesco Parisi, il consigliere comunale dopo aver ricordato che il Comune ha attuato un Piano di risanamento che impone di rendere produttivi tutti i propri immobili e beni, chiede “a quale titolo è stato concesso l’uso del teatro Trifiletti alla società “Opera Prima” di Milazzo; se la stessa società ha presentato al Comune richiesta fornita da curriculum, se nella serate è stato utilizzato personale comunale e chi ha sostenuto tutte le spese di gestione della struttura in occasione degli spettacoli”.

Scolaro e Pino

 

L’assessore Scolaro spiega la posizione dell’ente: «Il comune non ha i mezzi economici per acquistare spettacoli o elargire contributi, dunque, per consentire alla struttura di essere fruibile al pubblico concede a chi ne fa richiesta il teatro, senza alcun tipo di onere. L’associazione si deve far carico dell’allestimento e della pulizia del teatro, altre a pagare oneri come la Siae. Così ha fatto l’associazione ‘’Opera prima’’ e tutte le altre che l’hanno preceduta. Se non facessimo così non rimarrebbe che chiudere il teatro».