Dopo la notizia pubblicata in esclusiva da Oggi Milazzo sugli esperti di fenomeni paranormali che hanno indagato sulla presenza di fantasmi in un’abitazione del Sacro Cuore (si trattava della nonna morta da 30 anni secondo l’esperto Luigi Cama), in città sono state rispolverate vecchie storie di fenomeni paranormali. L’ultima volta che una storia di fantasmi fu pubblicata sui quotidiani locali fu nel 1987.

L’ingresso del cimitero

Si raccontava di un giovane che si stava recando in un ristorante quando incontra una ragazza alta e slanciata. Decide di accompagnarla a casa e, vedendola tremare, le offre la sua giacca. Arrivati in una frazione di Milazzo lei scende e lui dice: “Tienila pure la giacca, domani passerò a riprenderla”. La ragazza annuisce, ringrazia, entra nella sua abitazione; lui è contento, ha anche la scusa per rivederla, memorizza bene il posto, torna tranquillamente a casa. L’indomani in pieno giorno si reca sul luogo e suona all’abitazione; gli apre una signora un po’ avanti negli anni e lui le racconta di aver accompagnato la sera prima una ragazza che era entrata in quella casa. La signora però nega categoricamente che ci sia alcuna ragazza che abiti da lei. Il giovane insiste e poco dopo gli occhi vanno ad un portafotografie collocato su un mobile ed egli vi riconosce la foto della ragazza. “E’ lei, eccola!” – esclama. A questo punto il volto della signora si fa scuro, le parole escono appena e qualche singhiozzo echeggia nella stanza. “Quella è mia figlia, sì” – dice la donna – “ma è morta tre anni fa!”. Il ragazzo rimane di stucco, mentre la signora, pensando ancora una volta di non essere creduta, lo invita ad andare con lei al cimitero: lui, come un automa, la segue rendendosi conto che in effetti quello che aveva detto la donna è vero.

 

VILLA VACCARINO. Un’altra storia riguarda l’ex pretura di Palazzo Vaccarino. La storia del fantasma che si aggirerebbe nelle aule di tribunale è legata al fatto che in quella zona, appena fuori le mura dell’antica Milazzo, venivano impiccati i malfattori. In questa area Vaccarino, ricco imprenditore di Milazzo, costruì quell’edificio. Pare che presenze sinistre si siano manifestate lì da sempre e la famiglia perse a poco a poco la sua ricchezza, come se un’oscura maledizione si fosse abbattuta. Ma c’è dell’altro. Alcuni impiegati della pretura non volevano restare da soli in ufficio neanche in pieno giorno terrorizzati da rumori e presenze. Testimoni raccontano che negli anni 90 un gruppo propose di andare a vedere il fantasma della villa della pretura. A tarda notte scavalcarono un cancello e raggiunsero un punto da dove, diceva uno di loro, si vede lo spirito. Videro un uomo vestito di bianco che passeggiava avanti e indietro sul cornicione della villa, dal lato interno. A riportare la notizia fu il settimanale Centonove.

IL FANTASMA DEL CAPO. A Milazzo si racconta ancora la storia di Elena Baele, una ragazza di nobile casato che si innamorò perdutamente del figlio di uno dei contadini che lavoravano per suo padre. Quando quest’ultimo se ne accorse, decise di porre fine a quella storia licenziando la famiglia del contadino, pagando anche na forte somma di denaro. Elena non riusciva a darsi pace e un giorno, in preda alla disperazione, galoppò fino alle Scogliere del Capo (dove si trovava sempre con l’innamorato) e si gettò da una rupe (oggi chiamata “u sauto cabaddu” il salto del cavallo). Si dice che, nelle notti d’estate, la si veda ancora cavalcare nei pressi della scogliera, alla ricerca del suo amato.

LA MONACA DEL CASTELLO. Anche il castello di Milazzo ha il suo bel fantasma. Una ragazza di nobile famiglia si era perdutamente innamorata di un soldato. Purtroppo la famiglia non accettò di buon grado la storia tra i giovani e, per evitare loro di continuare ad incontrarsi, costrinsero la figlia a farsi monaca di clausura. Ciò nonostante essi continuarono a vedersi finchè, un brutto giorno, vennero colti in fragrante e la povera fanciulla venne sepolta viva tra le mura del torrione del castello. La si vede nelle notti di luna di marzo, aggirarsi penosamente nei pressi del castello lamentandosi e seguita da un corteo di anime dannate.

IL CORTEO DI VACCARELLA. A Vaccarella gli anziani ricordano di due signore di Vaccarella che videro la notte dei defunti un corteo di donne vestite a lutto recarsi verso il castello, salendo dalla Salita dei Cppuccini. Credendo si trattasse di una processione in onore dei defunti, decisero di seguirle per partecipare con le loro preghiere. Ad un certo punto, però, trovandosi nei pressi del cimitero, le due donne si sentirono come invase da un’estrema stanchezza e si addormentarono. Si risvegliarono la mattina dopo, sulle tombe del cimitero. Di quelle donne della notte precedente nessuna traccia, nessuno aveva visto nulla.